Fonti: Focus
Che la colonizzazione di Marte sia un passaggio obbligato nell'evoluzione umana è un'affermazione incontrovertibile. Già dagli anni '60 ci si è chiesti se per caso fosse possibile colonizzare altri pianeti del Sistema Solare.Marte è il pianeta su cui è ricaduta la scelta, per diversi motivi:
Una gravità accettabile, un'atmosfera gassosa seppur rarefatta, temperature accettabili e tracce di acqua e composti organici.
Secondo la NASA la missione sarà pronta entro 20 anni, ma sicuramente i tempi saranno più ristretti, perchè anche l'ESA e l'agenzia spaziale russa si sono date da fare in questi 40 anni.
Insomma la corsa verso il Pianeta Rosso è giunta alle fasi conclusive e siamo allo sprint finale.
Quali sono gli obiettivi?
Il viaggio verso Marte richiede allo stato attuale 9 mesi nel momento in cui l'orbita terrestre e quella marziana sono più vicine, il ritorno richiederebbe altrettanto tempo, ma con un tempo di permanenza che porterebbe la durata della missione a 36 mesi.
Ecco quindi l'idea finale del progetto: non ci limiteremo a visitare il suolo marziano per poi partire... Lo colonizzeremo direttamente!
La missione di conseguenza sarà senza ritorno.
Chi vi parteciperà?
Secondo un accordo tra le varie agenzie l'equipaggio sarà internazionale, composto da volontari ultrasessantenni, poichè dovranno essere persone consapevoli di dover passare il resto della propria vita su un altro pianeta, dopo alcuni anni verranno inviati altri volontari, inizierà così la vera e propria colonizzazione.
Come avverrà la colonizzazione?
Verranno costruite delle unità abitative pressurizzate, e delle serre in cui verranno coltivate alghe e verdure, almeno nella prima fase, per quanto riguarda l'acqua essa verrà immagazzinata nelle navicelle in quantità adatta per gli astronauti. Questo per quanto riguarda la prima fase, successivamente si studieranno metodi per rendere migliore la vita sul pianeta, d'altronde le Americhe non furono colonizzate in un solo giorno, e la giungla imperava ovunque.
Quali sono i rischi?
I rischi sono prevalentemente umani, bisognerà vedere come reagirà la mente degli astronauti.
Le radiazioni sono più elevate sulla Terra, e questo potrebbe accorciare di qualche anno la vita dei primi coloni, inoltre il suolo di Marte è in gran parte inesplorato, quindi oltre che a quelli dei colonizzatori gli interpreti della missione saranno sottoposti a tutti i rischi di un esploratore.
Siamo all'alba di una nuova era, e checchè ne pensino gli oppositori, il progresso scientifico ha portato a questo, nuovi traguardi si pongono davanti a noi, e dobbiamo avere il coraggio di raggiungerli.
I rischi ci sono e sono innegabili, ma d'altronde anche attraversando la strada si rischia di essere investiti, senza farlo però non si raggiungerebbe mai il lato opposto...
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